I Libri Bianchi della Commissione Europea

L’Unione Europea inizia ad occuparsi di competenze negli anni 90. Il punto di partenza può essere individuato nel Libro Bianco Delors Crescita, competitività, occupazione pubblicato nel 1993.

Il Libro Bianco Delors analizza il problema della disoccupazione nei paesi della Comunità Europea, sostenendo che una delle sue cause risiedeva nel basso livello di istruzione e formazione professionale di fronte sia ai rapidi mutamenti della tecnologia che alla sfida portata al sistema europeo dalla globalizzazione dell’economia. Il sistema scolastico, pertanto, deve formare lavoratori qualificati, in possesso delle necessarie competenze ed in grado di adattarle rapidamente alle nuove esigenze.

In tale contesto, l’istruzione e la formazione svolgono un ruolo chiave ed il concetto di competenza rappresenta il punto di partenza come riferimento strategico di tutti i sistemi di istruzione. La competenza è considerata apprendimento fondamentale per la società contemporanea e ne vengono indicate quattro per l’educazione delle giovani generazioni:
  • imparare a conoscere, per essere capaci di usare gli strumenti della comprensione; 
  • imparare a fare, per essere capaci di agire in modo creativo in un contesto; 
  • imparare a vivere, per essere capaci di essere protagonisti e di collaborare con gli altri; 
  • imparare ad essere, per essere capaci di comportamenti consequenziali alle prime tre forme.

Il Libro Bianco dell’Istruzione curato dalla Commissaria per la formazione e la cultura Edith Cresson, pubblicato nel 1995 mirava a dare una risposta all’esigenza di adeguare i sistemi scolastici alle rapide trasformazioni in corso nei sistemi sociali.

Il Libro parte dalla considerazione che il sistema scolastico deve essere in grado di dare risposte alla domanda economica e formare il futuro lavoratore. La scuola, quindi, deve essere in grado di produrre quelle competenze che l’economia reputa necessarie, l’insegnamento diventa non solo trasmissione di conoscenze e nozioni, ma attivazione di competenze.

A parere della Commissaria Cresson, la mondializzazione degli scambi, la globalizzazione tecnologica e l’avvento della società dell’informazione hanno posto degli interrogativi complessi anche alle scuole. La risposta è tentare di costruire una società basata su nuove conoscenze e competenze in particolare matematica, informatica contabilità, finanza, sulla mobilità degli studenti con i programmi Erasmus, Socrates, Leonardo, sugli strumenti multimediali di apprendimento, sulla conoscenza di almeno tre lingue comunitarie sull’avvicinamento della scuola all’impresa.