Legge n. 18/2009

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Con l’approvazione della Legge 3 marzo 2009, n. 18 ("Ratifica ed esecuzione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, con Protocollo opzionale, fatta a New York il 13 dicembre 2006 e istituzione dell'Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità") l’Italia si è assunta l’impegno di adottare tutti gli atti, le azioni, le politiche necessarie per un deciso cambio di strategia nell’affrontare le tematiche della disabilità.

Lo scopo della Convenzione, che si inserisce nel contesto della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 e si compone di un preambolo e di 50 articoli, è quello di promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti e di tutte le libertà da parte delle persone con disabilità. Alla Convenzione si affianca un Protocollo opzionale, composto da 18 articoli, anch'esso sottoscritto e ratificato dall'Italia.

Il merito della ratifica della convenzione non è tanto quello di introdurre nel nostro ordinamento giuridico un complesso di norme innovative in tema di disabilità o quello di vincolare il legislatore a nuovi obblighi, quanto quello di rinforzare a livello di convenzione internazionale il valore delle disposizioni che erano già presenti nel nostro ordinamento giuridico ma solo a livello di legge ordinaria. Si vedano, a tal proposito, le leggi: n. 104/92, n. 67/2006, n. 4/2004 e n. 69/2000.

Questa operazione è stata, poi, perfezionata sia a livello di diritto interno attraverso l'istituzione dell'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità che ha il compito di promuovere l'attuazione della Convenzione ed elaborare il rapporto dettagliato sulle misure adottate di cui all'art. 35 della stessa Convenzione, sia a livello di diritto internazionale mediante il Comitato per i diritti delle persone con disabilità (CIDU). A seguito dell'approvazione del testo da parte dell'Osservatorio, l'Italia ha dunque trasmesso a fine novembre 2012 il primo Rapporto alle Nazioni Unite per il tramite del CIDU del Ministero degli Esteri.